- Oggetto:
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Metodologia della ricerca in patologia
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Anno accademico 2012/2013
- Docente
- Prof. Maurizio PAROLA (Docente Titolare dell'insegnamento)
- Insegnamento integrato
- RICERCA 3 (Implementazione ricerca) (MED2902)
- Crediti/Valenza
- 1
- SSD dell'attività didattica
- MAT/04 - matematiche complementari
- Modalità di erogazione
- Tradizionale
- Lingua di insegnamento
- Italiano
- Modalità di frequenza
- Obbligatoria
- Tipologia d'esame
- Scritto ed orale
- Oggetto:
Sommario insegnamento
- Oggetto:
Obiettivi formativi
Nella sua definizione originale la patologia generale è una disciplina che studia la natura intrinseca delle malattie interessandosi alle loro cause ed ai meccanismi coinvolti nella genesi, nella progressione e nelle consequenze, ed analizzando aspetti cruciali che vanno dalla analisi del danno e della morte cellulare, alle risposte infiammatoria/immunitaria (innata e adattativa) sino alla genesi delle neoplasie. Al fine di comprendere l’intima natura delle alterazioni correlate alle condizioni di malattia la patologia generale si avvantaggia di numerosi approcci tecnologici e di ricerca che spaziano dalla accurata analisi morfologica delle alterazioni tessutali al livello di indagine delle alterazioni cellulari, biochimico/funzionali e molecolari alla base della genesi e dell’evoluzione/progressione della specifica condizione patologica. In questo corso lo studente dovrà apprendere le basi teoriche, il significato ed i limiti degli approcci metodologici classici ed emergenti che risultano rilevanti in campo di ricerca biomedica e che hanno come obiettivo prioritario la continuo tentativo di correlare e traslare alla condizione clinica ogni significativo risultato ottenuto in modelli sperimentali che tendono a riprodurre gli aspetti essenziali della specifica patologia umana.
- Oggetto:
Programma
1. La definizione del problema e dell’ipotesi sperimentale e l’ideazione dell’approccio sperimentale.
2. La scelta del o dei modelli sperimentali adatti (modelli animali, modelli di colture cellulari, etc): la necessità di riprodurre gli aspetti fondamentali della condizione di malattia umana in esame in relazione a vantaggi e limiti imposti dall’uso dei modelli sperimentali scelti.
3. L’integrazione delle tecniche di indagine morfologica e delle tecniche di biologia molecolare: la necessità di identificare correttamente e comprendere gli eventi in vivo a livello tessutale e cellulare.
4. Riprodurre gli eventi identificati in vivo in condizioni controllate: l’uso di colture cellulari e di condizioni di co-co ed altri approcci basati sull’uso frazione tessutali o sub-cellulari o di fluidi biologici (vantaggi e limiti).
5. La necessità di confermare al di là di ogni ragionevole dubbio i risultati ottenuti al fine di aprire la via alla traslazione alle condizioni cliniche: valutare il reale significato del “bersaglio” identificato (molecola, via di signaling, antigene o altro) in vivo ed in vitro mediante l’uso di animali opportunamente modificati geneticamente (animali knock out o transgenici, inclusi gli animali nei quali il silenzia mento è tessuto-condizionato,, etc), l’uso di specifici inibitori farmacologici o di specifici anticorpi, l’uso di siRNAs o short hairpins, l’uso di transfezione mediata da adenovirus, etc.
Testi consigliati e bibliografia
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